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Fino al 15% del gas contenuto nel serbatoio di un’auto viene utilizzato per vincere la resistenza degli pneumatici alla strada. Pertanto, con pneumatici a bassa resistenza al rotolamento (detti anche “green tires“), il risparmio di carburante può migliorare in modo significativo. Per sviluppare pneumatici più efficienti dal punto di vista dei consumi, è importante capire la lavorabilità delle nuove formulazioni dei composti a base di gomma. L’estrusore HAAKEPolyLab™ Modular Torque Rheometer è lo strumento ideale per studiare il comportamento di questi materiali l perché simula le condizioni di lavorazione in un ambiente di prova su piccola scala. La seguente nota applicativa mostra in che modo tre diversi tipi di carbon black influenzino la processabilità di mescole in gomma per la produzione di pneumatici. 

Se si tratta di testare le formulazioni di PVC – il comportamento durante fusione, la stabilità del composto, il comportamento in fase di lavorazione – il miscelatore da laboratorio (o plastografo) è ancora lo strumento di misura ideale. Un miscelatore da laboratorio è molto sensibile a qualsiasi cambiamento causato dalla formulazione del composto e alla presenza di additivi e fillers e proprio in virtù di questa sua sensibilità, un’errata manipolazione può avere un’influenza significativa sui risultati della misurazione. In questa nota applicativa viene mostrato come ottenere risultati riproducibili e in che modo i cambiamenti nelle condizioni sperimentali influenzino i risultati delle prove di miscelazione di PVC.  

In questo studio sono state utilizzate misure reologiche per esaminare tre diversi campioni di polietilene lineare a bassa densità (LLDPE) con melt flow index e pesi molecolari medi identici. Le misure reologiche sono state utilizzate per osservare le viscosità e i comportamenti viscoelastici dei fusi di LLDPE in funzione dello shear rate.  La comprensione di queste variabili per specifici valori di shear rate è essenziale per la progettazione dei sistemi di lavorazione dei polimeri, per la determinazione del consumo energetico del processo e per l’ottimizzazione generale dello stesso. 

Le materie plastiche sono materiali polimerici utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni e di prodotti di largo consumo. Per realizzare questi prodotti, i polimeri vengono comunemente lavorati a temperature elevate e portati allo stato fuso. Comprendere come questi prodotti fusi si deformano e scorrono è fondamentale per sapere come lavorarli e trasformarli in modo efficace nei prodotti finali che consumiamo. La comprensione delle proprietà viscoelastiche di un materiale polimerico è essenziale per ottimizzare formulazioni e miscele, nonché per adattare il processo di produzione alle proprietà di un determinato materiale. I test reologici eseguiti con i reometri rotazionali della Thermo Fisher Scientific possono essere utilizzati per studiare il comportamento viscoelastico dei polimeri dallo stato fuso allo stato solido e in tutte le fasi intermedie. 

Presentazione a cura del nostro specialista Stefano Del Buffa sulla linea di strumenti NEXTA Hitachi High-Tech per l’analisi termica e sul sistema Real View.

L’evento si è svolto nel giorno  26 Ottobre 2023 presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma.

L’evento consisteva in una prima parte teorica con il supporto delle slide, mentre nella seconda parte è stata svolta una demo per mostrare il funzionamento dello strumento.

 

I ricercatori della TauRx Therapeutics – azienda leader nella ricerca sull’Alzheimer- utilizzano la gamma Atlas HD di reattori incamiciati e la pompa a siringa Atlas per semplificare ed accelerare il processo di sviluppo di principi attivi farmaceutici (API).

Nella caratterizzazione di materiali polimerici è fondamentale correlare informazioni da diverse tecniche per meglio comprenderne il comportamento.
Ad esempio, l’opzione RealView® offre informazioni aggiuntive a quelle classiche ottenute tramite analisi termica, permettendo di studiare parametri ottici dei campioni, fornendo risultati anche in termini di scala cromatica.
In questa nota applicativa vengono presentati i risultati ottenuti su composti di nanocristalli di cellulosa in matrice di polipropilene (CNC-PP) in termini di ingiallimento del campione correlato al termogramma TG-DSC ottenuto tramite NEXTA STA.

Il riciclo delle materie plastiche è un tema sempre più centrale dell’economia attuale. Per fare ciò le plastiche vengono perciò classificate tramite un codice univoco.
L’analisi DSC è un metodo rapido e accurato per identificare un materiale e il suo grado di cristallinità, oltre alla presenza di eventuali impurezze e la loro natura.
Scopri di più su questo tema in questa nota applicativa.

Sovente i materiali compositi a base di resine vengono forniti dopo parziale curing, e perciò devono essere conservati a basse temperature per evitare che tale processo prosegua. Tuttavia tale reazione prosegue comunque ed perciò la scadenza di tali prodotti è relativamente breve. Per questo motivo, prima di poterli impiegare, è fondamentale verificare il grado di avanzamento della reazione. Inoltre dal grado di avanzamento di tale reazione dipendono anche le proprietà meccaniche del materiale ed è quindi fondamentale porre in relazione questi due parametri.
Per valutare questi parametri si possono combinare misure DSC e misure DMA delle proprietà viscoelastiche.
In questa nota applicativa sono stati analizzati film in provini di spessore pari a 150 μm realizzati in modo tale da mantenere le fibre orientate in una direzione, utilizzando gli strumenti DMA7100 e Nexta DSC200 della Hitachi per determinare il grado di curing e i profili di polimerizzazione del campione. Il basso rumore di fondo e l’elevata sensibilità degli strumenti consentono di determinare con precisione la temperatura di transizione vetrosa e se il materiale abbia subito una polimerizzazione completa.

Le resine epossidiche sono utilizzate come adesivi, grazie alla loro eccellente capacità di aderenza a diverse superfici. Inoltre a seguito della polimerizzazione, diventano resistenti all’usura e agli agenti chimici ed in grado di resistere ad una forza costante applicata anche per un lungo periodo.
Nonostante esistano resine epossidiche mono e bi-componenti, in questa nota applicativa ci concentreremo sulle seconde, costituite da una resina ed un indurente. Quando la resina epossidica viene miscelata con l’indurente, inizia il processo di polimerizzazione e cross-linking, che deve essere completato per far sì che la resina acquisti le proprietà finali desiderate. Il calorimetro a scansione differenziale NEXTA DSC200 di Hitachi High-Tech è lo strumento ideale per analizzare il comportamento termico delle resine epossidiche e permette di studiare varie caratteristiche come le temperature di transizione vetrosa prima e dopo polimerizzazione, nonché la temperatura e la cinetica di reazione durante il processo di polimerizzazione.
In questa nota applicativa tramite il sistema NEXTA DSC200 sono stati analizzati due campioni di adesivi epossidici bicomponenti per valutarne il comportamento termico.

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