Il finissaggio o finitura di un tessuto, noto anche con il termine “spin finish”, comprende i trattamenti compiuti sul tessuto sia per alterane la struttura e apportare miglioramenti qualitativi, sia per modifiche superficiali per renderne più gradevole l’aspetto o adattarlo alle esigenze del mercato.
Anche se in passato era un aspetto sufficiente per la lavorazione delle fibre, oggi si utilizzano prodotti più efficaci dopo un primo processo di lavaggio. Le fibre artificiali non hanno una protezione e una lubrificazione naturale sulle loro superfici, al contrario delle fibre come il cotone e la lana, e sono generalmente impossibili da lavorare a causa del loro elevato attrito, della loro propensione ad accumulare cariche statiche elevate e della loro tendenza a staccarsi durante la lavorazione, con conseguenti arresti della macchina e riduzione della qualità del prodotto. Le finiture sono formulate per annullare queste proprietà e, a volte, per fornire ulteriori effetti benefici, quali il controllo dell’aspetto, la sensazione al tatto e la consistenza di tessuti e filati.
Una parte della tecnologia utilizzata abitualmente consiste nell’uso di rivestimenti liquidi per controllare e modificare il comportamento delle fibre. Questi rivestimenti liquidi vengono applicati in diverse fasi del processo di produzione, a volte già durante l’estrusione delle fibre nella produzione di fibre sintetiche, ma a volte anche dopo l’applicazione a tessuti o non tessuti.
Due tipi comuni di rivestimenti sono i lubrificanti idrosolubili, spesso a base di glicole, e gli oli minerali emulsionabili, che vengono utilizzati per emulsioni di rivestimento. Sono prodotti accuratamente formulati, che spesso combinano molti componenti come oli, saponi, tensioattivi, cere e antistatici.
L’applicazione della quantità corretta di rivestimento liquido è fondamentale per ragioni sia prestazionali che economiche. Una quantità eccessiva di rivestimento può portare a un’insufficiente coesione tra le fibre, a un accumulo sui macchinari a valle, e, naturalmente, una spalmatura eccessiva rappresenta un inutile aumento dei costi. Al contrario, un rivestimento troppo scarso comporta problemi di attrito eccessivo, che potrebbe causare la rottura del filato, l’eccessivo accumulo di cariche statiche, che causano un comportamento irregolare della fibra, e prestazioni incontrollate nei processi a valle.
Per questi motivi, è necessario prestare costante attenzione che significa che in un impianto di produzione, molte decine o centinaia di campioni devono essere analizzati ogni giorno.
Approcci di misurazione
Il metodo tradizionale per misurare la quantità di rivestimento liquido su fibre, filati e tessuti consiste nel prelevare un campione di lunghezza o peso prestabilito e nell’effettuare un’estrazione chimica con un solvente organico. In questo modo si presume che venga rimosso tutto il rivestimento liquido dalle fibre, trasferendolo nel solvente. Successivamente, se ne determina la quantità dopo l’evaporazione del solvente o indirettamente dalla perdita di massa delle fibre dovuta all’estrazione. In alternativa si misura lo spettro infrarosso della miscela solvente-rivestimento-liquido.
L’estrazione con solvente presenta una serie di caratteristiche che la rendono poco attraente in un ambiente industriale: richiede molto tempo (in molti casi è necessario riscaldare a riflusso anche per ore), operatori qualificati, utilizza solventi infiammabili e pericolosi, deve essere condotta in una cappa di aspirazione. Inoltre la coerenza dei risultati dipende dall’abilità dell’operatore e lo smaltimento dei solventi è costoso.
Al contrario, le misure NMR effettuate con l’analizzatore MQC+ sono veloci, facili e affidabili. Non è necessaria l’estrazione di solventi, la misurazione può essere eseguita dagli operatori di processo con una formazione minima, i risultati sono coerenti e indipendenti dall’operatore. Lo strumento necessita solo di un banco di lavoro in un ambiente ragionevolmente pulito e a temperatura stabile; non è necessaria una cappa di aspirazione e la misurazione è rapida e consente di misurare centinaia di campioni al giorno.
La tecnica NMR presenta inoltre altri vantaggi:
- misura l’intero campione in modo uniforme e non è influenzata dai vuoti d’aria;
- è non distruttiva, quindi le misure possono essere facilmente ripetute;
- è stabile per lunghi periodi e ha requisiti minimi di ricalibrazione.
I vantaggi dell’uso della NMR per la misurazione del rivestimento liquido su fibre, filati e tessuti sono ampiamente accettati nell’industria tessile ed è il metodo scelto in centinaia o migliaia di stabilimenti tessili in tutto il mondo.
Scopri in questo video come le misure con l’analizzatore MQC+ sono veloci e intuitive: