Diversamente da altri materiali di uso comune, come gli apparecchi elettrici per la casa, i rifiuti tessili, e più nello specifico i capi d’abbigliamento, non sono soggetti a regole a cui i produttori devono aderire sulla raccolta e sullo smaltimento dei prodotti scartati.
Riciclare i tessuti è un processo impegnativo, visto che i tessuti possono essere contaminati da residui di acqua e sporcizia, possono contenere bottoni, zip, e altri componenti in metallo o plastica e in alcuni casi sono prodotti con fibre miste (come ad esempio cotone/poliestere, cotone/poliestere/nylon, polietsere/elastane, ecc.)
Le fibre di tessuto sintetiche sono materiali polimerici (come è noto le bottiglie di PET e i maglioni in pile di poliestere hanno una composizione chimica identica) e sono prodotti attraverso un processo di estrusione. Il poliestere è comunemente utilizzato in ogni tipo di oggetto in tessuto, alla stregua di un materiale plastico funzionalizzato nella quale le fibre vegetali (tipicamente cotone) forniscono il comfort quando il capo viene indossato e il poliestere garantisce che il tessuto sia resistente e si asciughi prima.
Questa natura polimerica di molti prodotti tessili è interessante nel contesto dell’economia circolare. I polimeri termoplastici utilizzati nella plastica, nelle fibre sintetiche, nei tessuti non tessuti e nei compositi, tra gli altri, possono essere fusi nuovamente e dare vita a nuove materie prime seconde. Sfortunatamente, questo utilizzo intersettoriale di tessuti riciclati avviene ancora troppo poco.
La pressa da laboratorio LabEcon di Fontjine Presses
La pressa LabEcon di Fontijne Presses è utilizzata per produrre campioni da tessuti riciclati di varia natura e per realizzare provini per test meccanici e analisi microscopiche. Generalmente le tipologie di tessuto trattate sono:
- materiali bassofondenti (matrice)
- materiali altofondenti (rinforzati)
- compositi standard con fibre di lino (rinforzati)
I tessuti con una bassa temperatura di fusione vengono rifusi per formare una matrice intorno alla fibra rinforzata.
Parola ai clienti: Il caso Centexbel
Le presse da laboratorio di Fontijne Presses sono utilizzate da CENTEXBEL e da altri centri di ricerca analoghi per produrre compositi da filati, tessuti e “tessuti non-tessuti” e realizzare provini per test reologici su materiali polimerici. Ad esempio, per la produzione di un foglio di tessuto composito unidirezionale,
materiale interessante per scopi di ricerca, vengono adottati i seguenti passaggi:
- si avvolge un certo numero di strati di filo (matrice + rinforzo) su una cornice fino al raggiungimento dello spessore desiderato;
- si posiziona la “pre-forma” all’interno di uno stampo;
- si tagliano le fibre che fuoriescono dallo stampo;
- infine si inserisce lo stampo all’interno della pressa per eseguire il ciclo di pressatura preimpostato
La pressa da laboratorio di CENTEXBEL è una pressa LabEcon 600 con un range di forza di chiusura compreso tra 30 e 600 kN, munita di piatti da 400x400mm e in grado di raggiungere la temperatura massima di 300°C. La programmazione dei cicli di pressatura avviene attraverso il sistema di controllo ProView.
CENTEXBEL-VKC sostiene l’industria nella ricerca e nello sviluppo di prodotti innovativi e di qualità, mettendo a disposizione una serie di strumenti per eseguire test specializzati, consulenza tecnologica e ambientale, supporto all’innovazione, sessioni di informazione e brainstorming ed è partner in numerosi progetti di ricerca internazionali.
Fonti