04 Settembre 2018
Marco Congia
Abbiamo visto nella note precedenti (clicca qui se vuoi rileggerle) come tecniche diverse diano risultati diversi, in termini di dimensioni di una particella, e come la tecnica della diffrazione laser (LALLS) sia quella che offre più vantaggi.
Comunque qualunque sia la tecnica che si adotta per la misura della granulometria, c’è una fase critica: quella del campionamento. Dalle modalità di campionamento dipenderà: l’accuratezza e la ripetibilità dei risultati e di conseguenza la confrontabilità dei risultati.
Se il campione si presenta come polvere asciutta, dobbiamo decidere qual è il metodo più idoneo in relazione alle sue caratteristiche, infatti occorre tenere conto, nella scelta, dei vantaggi e dei limiti dell’analisi a secco o in sospensione.
Vantaggi:
Limiti
Se il campione è già in sospensione o è una polvere che non può essere analizzata a secco, per uno dei motivi sopra elencati (limiti), si userà l’analisi in sospensione(ad umido). Anche in questo caso possiamo elencare vantaggi e limiti:
Vantaggi
a) velocità di ricircolo della pompa
b) velocità dell’agitatore
c) potenza e durata di applicazione degli ultrasuoni
d) utilizzo di disperdenti vari (acqua, alcoli, solventi organici, olii, etc.)
e) uso di additivi (bagnati e/o disgreganti) quali Calgon, Nonidet, Triton, etc.
Limiti
Un tempo avere un buono strumento ritenuto affidabile era sufficiente. Negli ultimi anni una serie di regolamentazioni glli utilizzatori devono porsi nelle condizioni di GMP (Good Manufacturing Practice)e GLP (Good Laboratory Practice) e di rispondere alle necessità di validazione.
Le procedure GLP riguardano tutti i processi organizzativi secondo cui un laboratorio studia, pianifica, esegue, controlla, registra e riporta la sua attività. Specifica-mente per gli strumenti analitici, le GLP esistono in primo luogo per proteggere i dati grezzi (raw dataGli utilizzatori degli strumenti devono fornire chiare e concise procedure, Standard Operating Procedures (SOPs).
Tutti gli strumenti della serie Mastersizer producono risultati altamente riproducibili, e l’ottenimento della certificazione ISO9001 da parte della Malvern, nonché l’in-troduzione delle procedure IQ/OQ e QSpec per la validazione degli strumenti, hanno aumentato la conformità dei risultati. Tutto ciò significa che, se si trovano delle differenze nei risultati ottenuti da diversi Mastersizer, la prima causa è da ri-cercare nel metodo di campionamento e nelle procedure di misura adottate dai diversi utilizzatori.
Inoltre gli strumenti vengono forniti con un software ‘Wizard’ che consente di creare delle SOPs, memorizzarle e richiamare l’opportuna SOP ogni volta che si deve analizzare uno specifico tipo di campione.
Scarica la guida utile per tutti coloro che vogliono creare delle Procedure Operative Standard con i più recenti strumenti della Malvern.